martedì 26 marzo 2013

Piante da terrazzo



Prima di acquistare le piante, valutate l’esposizione: un terrazzo rivolto a est o a ovest o a due lati diversi è privilegiato nella scelta delle piante, garantendo sole ma senza eccesso, o mezz’ombra gradita a molte specie. Le esposizioni a nord o a sud, invece, obbligano a scegliere tra le poche specie che accettano ombra costante o, al contrario, piante che tollerano siccità e sole implacabile.
Oltre alle classiche annuali da fiore, anche nei piccoli spazi prendete in considerazione qualche buon arbusto e qualche rampicante, per sfruttare la dimensione verticale e ottenere un ambiente gradevole e fresco, che inviterà a godersi lo spazio esterno per molti mesi.

Per limitare la manutenzione, inserite una certa quota di sempreverdi e di perenni: non obbligano a rinnovi ogni anno, sporcano poco e non danno il problema delle foglie in autunno; i sempreverdi sono utilissimi anche per fornire una struttura permanente al terrazzo.
Se volete creare uno schermo per ottenere privacy e riparare dal vento, collocate lungo i bordi vasche alte e strette, dove coltivare arbusti sempreverdi di ingombro contenuto, come ligustro e alloro, oppure usate vasi dotati di tralicci per far salire il falso gelsomino o l’edera, entrambi sempreverdi.


SEMPREVERDI, adatti ad essere coltivati in vaso


Lavanda

Temperature:  al sole.
Esposizione:  al sole.
Annaffiatura:  poco. 
Rinvaso: usare un bel vaso ampio.
Concimazione:  all’inizio della primavera e poi basta.



Liriope muscari

Temperature:  non temono il freddo.
Esposizione: sia sole che ombra. 
Annaffiatura:  poco.
Concimazione:  concime a lenta cessione a primavera.
Malattie. non attaccata da parassiti e malattie. 



Timo

Temperature:  caldo e soleggiato, ma resiste anche al freddo.
Annaffiatura:  1 volta a settimana.
Rinvaso:  vaso di 25-30 cm in terracotta. 



Rosmarino

Annaffiatura:  ogni 3 settimane quando il terreno è completamente asciutto.
Concimare: in primavera.  
Malattie: mal bianco e marciume radicale, alternariosi, afidi.






Acero rosso

Temperature: non in pieno sole ma a mezz’ombra.  
Annaffiatura:  ogni 3-4 settimane, quando il terreno è completamente asciutto, bagnare bene fin che esce l’acqua da sotto.
Concimare:   concime organico a lenta cessione.
Malattie: Il clima primaverile, con un elevato sbalzo termico tra le ore diurne e quelle notturne, e piogge abbastanza frequenti, può favorire lo sviluppo di malattie fungine, che vanno trattate preventivamente con un fungicida sistemico, da utilizzare prima che le gemme ingrossino eccessivamente; a fine inverno si consiglia anche un trattamento insetticida ad ampio spettro, per prevenire l'attacco di afidi e cocciniglie. Ricordiamo sempre che i trattamenti vanno praticati quando nel giardino non sono presenti fioriture.






RAMPICANTI o RICADENTI adatti ad essere coltivati in vaso


Clematide

Non tutte le clematidi si possono coltivare in vaso, ma ecco alcune piante da provare. Ricordate di usare un terriccio argilloso, ben drenato e di mettere alla base del vaso del materiale di drenaggio.

Clematis macropetala: è una rampicante piuttosto robusta, decidua e cespugliosa, con bei fiori blu chiaro e scuro. Bellissima se piantata in un grande barile di legno o terracotta: coprite un terzo del fondo del barile con materiale di drenaggio, poi con terriccio bene drenato, poi piantate da tre a cinque piantine e lasciate che gli steli si muovano sui lati del barile.

Clematis armandii: varietà sempreverde molto resistente, con fiori bianchi color crema. Va coltivata in un vaso molto capiente e fatta arrampicare su un treppiedi di canne di bambù.

Clematis florida “Sielbodiana”: pianta rampicante cespugliosa, in genere decidua con grandi fiori bianchi, viola al centro. Va posizionata in posizione soleggiata ma riparata, con il vaso in ombra, e sostenuta nella crescita con canne di bambù. Il vaso, di argilla, deve essere molto capiente.

Temperature:  al sole.
Esposizione: in inverno mettere al riparo dal gelo, proteggendo il vaso con materiale adatto.    
Annaffiatura:  A partire dalla primavera, e per tutti i mesi estivi, occorre far sì che il substrato della Clematis non asciughi mai, per cui bisogna innaffiare regolarmente.
Concimazione: Da fine febbraio/inizio marzo, o meglio, quando si iniziano a vedere spuntare le gemme dalle ascelle fogliari, distribuire del concime organico minerale ad alto contenuto di azoto e potassio (tipo quello per pomodori). Ogni 15 giorni aggiungere un buon fertilizzante liquido per piante fiorite
Rinvaso: vaso profondo 45 cm e largo 30 cm.  
Per l'impianto in vaso, va benissimo un substrato poroso arricchito con materia organica. Ai fini di un ottimo drenaggio, si provveda a sistemare sul fondo uno strato di ghiaia o di argilla espansa, dopo aver protetto i fori di scolo con dei cocci o con una retina plastificata. La superficie andrà ricoperta con uno strato di ghiaia, pomice, o argilla. Il supporto potrebbe essere un cono di canne di bambù.
Malattie: Oidio: questa malattia si presenta come una muffa biancastra sulle foglie e sui giovani germogli, soprattutto in condizione di forte caldo associato ad elevata umidità dell'atmosfera. L'oidio non è in genere fatale per la pianta, ma è sicuramente antiestetico, e va curato con appositi fungicidi, come ad esempio quelli a base di zolfo. Marciume radicale e parassiti. 



Caprifoglio

Temperature: clima temperato fresco o una posizione parzialmente soleggiata.
Esposizione:  a mezz’ombra.  
Annaffiatura:  una volta a settimana in estate, ma non far ristagnare l’acqua nel vaso. In inverno anche una volta al mese.
Rinvaso: ogni 2-3 anni, usare un vaso capiente con un supporto. Ogni anno mettere terra nuova nei primi 5 cm di terra.
Concimazione:  usare concime a lenta cessione in primavera e autunno. Durante la fioritura concimare 1 volta al mese con un composto di concime granulare con fosforo e potassio.
Malattie: oidio e afidi.



Edera

Temperature: in zone ombreggiate, non al sole diretto per tutta la giornata. In inverno resiste al gelo.  
Annaffiatura:  quando il terreno risulta asciutto da alcuni giorni annaffiare. Non annaffiare in inverno.
Rinvaso: Contenitori di 60x60 x 80 cm di altezza del traliccio. Sistemare 2-3 cm di ghiaia sul fondo del vaso per garantire il buon drenaggio. Scegliere varietà che da adulte non superano i 2-3 metri di altezza.  
Concimazione:  serve abbondante concime, granulare a lenta cessione. 






lunedì 25 marzo 2013

RINVASO delle piante d'appartamento e da esterni

Per tutte le piante in vaso, siano esse coltivate in appartamento, sul balcone di casa o in giardino prima o poi arriva il momento del rinvaso per il semplice fatto che sono delle creature viventi e come tali crescono e si sviluppano e considerando che la terra all'interno del vaso è tutto ciò che la pianta ha disposizione per poter vivere, bè, va da se l'importanza di questa delicata operazione.

Quando rinvasare

Come regola generale non si deve rinvasare quando la pianta è nel periodo di riposo vegetativo, in linea generale è in primavera che si effettua il rinvaso, alla ripresa vegetativa (che coincide con il periodo in cui la pianta riprende a crescere).
Altra regola generale è che le piante malate non dovrebbero mai essere rinvasate perchè già vivono una situazione di stress dovuta alla malattia.
Un primo sintomo che ci dice che sicuramente è arrivato il momento di cambiare il vaso è quando le radici iniziano a fuoriuscire dal foro di drenaggio o quando hanno occupato tutto lo spazio a disposizione nel vaso. 

Scelta del vaso

Una scelta importante da fare che può anche pregiudicare il successo o l'insuccesso di una coltivazione è usare il vaso giusto.  In commercio ne esistono una infinità di tipi per forma, dimensione, colore, ma la scelta deve sempre essere fatta in funzione delle esigenze della pianta.

I vasi di terracotta sono sicuramente i più conosciuti per la coltivazione delle piante e sono particolarmente adatti per piante di grandi dimensioni o comunque pesanti in quanto il vaso data la sua pesantezza sarà in grado di sorreggerla senza farla capovolgere inoltre essendo la terracotta un materiale poroso, l'acqua in eccesso viene assorbita dalle pareti, giunge alle pareti esterne e viene eliminata per evaporazione; la porosità favorisce inoltre gli scambi gassosi tra il terriccio e l'ambiente esterno mantenendo il terreno e quindi l'apparato radicale della pianta, giustamente aerato. Uno svantaggio, se così può essere chiamato, è che specialmente il periodo caldo occorrerà effettuare irrigazioni  con maggiore frequenza in quanto il terreno si asciugherà molto più rapidamente per via della porosità del vaso.

Tutti i vasi devono possedere nel fondo uno o più fori di drenaggio per consentire il deflusso dell'acqua in eccesso ed evitare il suo ristagno a livello radicale.

I vasi di plastica sono quelli più diffusi e sicuramente i più usati, hanno però diversi svantaggi quale non far respirare la terra per cui eventuali  errori di annaffiatura o una accidentale occlusione dei fori di drenaggio creerebbero nel vaso un ambiente umido ed asfittico, pericoloso per le radici della piante.

I vasi di cemento si usano di solito per la coltivazione delle piante da esterni.

In ogni caso è fondamentale conoscere preventivamente la pianta che dobbiamo rinvasare.

La misura del vaso

Un altro aspetto importante da valutare al momento dell'acquisto è scegliere la misura giusta del vaso in quanto spesso siamo tentati di acquistare un vaso molto più grande del precedente pensando che in questo modo le radici rimarranno più comode e la pianta, avendo a disposizione più terreno, crescerà meglio. In realtà questo non è vero per diverse ragioni sia perchè se si sceglie un vaso troppo grande intorno alle radici si avrà molta terra e questo farà si che l'ambiente rimanga per troppo tempo umido con il rischio di far marcire le radici ed anche perchè la maggior parte delle specie d'appartamento amano spesso stare un po' costrette, quindi non avere tanto spazio a loro disposizione. Il fatto di esserci molta terra ha inoltre lo svantaggio che la pianta si preoccuperà di sviluppare maggiormente l'apparato radicale a scapito della parte aerea.
Quando andate pertanto a comprare un vaso, usate il buonsenso e in linea generale non si commette un grosso errore se, non sapendo cosa scegliere seguite le seguenti regole:

-          se il vaso originale è entro i 10 cm di diametro, il nuovo vaso dovrà essere più grande di non più di 1,5 cm;
-          se il vaso originale è tra i 15-25 cm di diametro, il nuovo vaso dovrà essere più grande di 2,5 cm;
-          se il vaso originale è tra i 25-30 cm di diametro, il nuovo vaso dovrà essere più grande di 5 cm;
-          se il vaso originale è superiore ai 30 cm di diametro, il nuovo vaso sarà più grande di 7 cm.

Questo in linea molto generale perchè se abbiamo a che fare con piante che crescono molto velocemente allora le misure indicate andranno raddoppiate per evitare di fare troppo spesso rinvasi.

Operazioni prima del rinvaso

Prima del rinvaso il vaso se di plastica va lavato per bene così come i vasi di terracotta vanno lasciati in ammollo per almeno 12 ore per eliminare ogni tipo di residuo ed impurità. 

Scelta del tipo di terreno

In linea generale possiamo affermare che per quasi tutte le piante coltivate sono due gli elementi essenziali di una buona miscela di coltivazione: la sabbia di fiume (o altri materiale tipo argilla espansa) e la torba dove la prima serve a rendere il terreno pù permeabile per evitare i pericolosissimi ristagni idrici e la seconda per rendere più soffice il terriccio e trattenere l'umidità.

Come rinvasare

Se usate dei vasi di terracotta  inumiditeli abbondantemente all'interno prima di procedere al rinvaso in questo modo non assorbiranno troppo velocemente l'umidità dalla composta.

Nel fondo del vaso di terracotta sistemate preventivamente dei pezzi di coccio sul foro di drenaggio. Se non li avete a disposizione usate delle pietre della forma e delle dimensioni adatte a ricoprire il foro di drenaggio.
Questa operazione è molto importante in quanto ha lo scopo di impedire che con il tempo il foro di drenaggio si ostruisca ed impedisca quindi lo scorrere dell'acqua di annaffiatura in eccesso.

I vasi di plastica in genere non hanno bisogno di questo accorgimento in quanto i fori di drenaggio sono disposti a raggera lungo tutta la circonferenza.

Una volta sistemati i pezzi di coccio, riempite il nuovo vaso con un po' di terriccio precedentemente scelto e preparato e sarebbe opportuno aggiungere prima sul fondo del vaso della ghiaia o dell'argilla espansa sempre per favorire un più rapido deflusso dell'acqua di annaffiatura in eccesso.

A questo punto prendete la pianta e con molto cura sfilatela dal vecchio vaso.

Il rinvaso è il momento per controllare lo stato di salute delle radici e per rimuovere quelle secche o danneggiate.

La pianta si deve sistemare al centro del vaso e facendo in modo che rimanga un certo bordo libero alla sommità del vaso indispensabile per evitare che durante le operazioni di annaffiatura, l'acqua trabocchi. Mediamente il bordo libero deve aggirarsi tra 1,5 - 5 cm a seconda della dimensione del vaso: maggiore è la dimensione, maggiore dovrà essere lo spazio di bordo libero.
Aggiungete terra fin tanto che necessita pressando anche leggermente il terreno ed avendo ben cura che la pianta sia sistemate in posizione eretta e non inclinata.  Battere leggermente il vaso sul tavolo per eliminare le bolle d'aria ed assestate per bene la composta e premere leggermente con le dita ed eventualmente aggiungere altra terra fin tanto che necessita. Una volta fatto tutto ciò si annaffia abbondantemente.
  
Nel caso di vasi di grandi dimensioni che rendono difficile il rinvaso occorre rinnovare periodicamente la composta eliminando i primi 3-5 cm di terreno e sostituendoli con del terriccio fresco. Questa tecnica si chiama reinterratura e può essere compiuta anche più di una volta nel corso di una stagione.